Storytelling: l’arte del raccontare sé stessi, il proprio marchio e il proprio brand
L’uomo ha sempre raccontato storie. Per raccontarsi, per esprimersi, per consolarsi, per divertirsi. L’arte dello Storytelling è innato nella natura dell’uomo, ed è sempre stato uno strumento di comunicazione formidabile. Anzi, lo Strumento per eccellenza.
Lucrezio, nel De rerum natura afferma che la poesia, l’arte della retorica nella narrazione, fosse come il miele che i medici mettevano sul bordo del bicchiere per convincere i bambini a bere anche la medicina più amara. Le labbra, ingannate dalla dolcezza, si dischiudono non accorgendosi subito del sapore amaro. Grazie a esso (il dolce miele di una storia) ogni argomento può risultare facile da apprendere.
come i medici, quando
tentano di dare ai bambini il tetro assenzio, prima
cospargono l’orlo intorno alla tazza con il dolce miele
e il biondo liquido affinché la sprovveduta età dei fanciulli
venga illusa fino alle labbra, e intanto beva l’amaro succo
[…] ti volli esporre col canto
delle Pieridi la nostra dottrina e quasi aspergerlo
col dolce miele della Musa, per veder se, per caso,
potessi in tale modo legarti nostri versi, fino a che
tu intenda tutta la natura delle cose
vs 16-29
Raccontare storie, non è facile come sembra, soprattutto se si vuole comunicare le idee che sono dietro a un brand. Le difficoltà sono tuttavia un prezzo minimo da pagare per usufruire dei benefici dello Storytelling.
Perché usare lo Storytelling?
Grazie alle piattaforme social si può facilmente diventare virale grazie al coinvolgimento e all’interazione che i social offrono. L’utente sarà infatti più propenso a condividere o a commentare un contenuto in cui si è riconosciuto, piuttosto che un annuncio pubblicitario fine a se stesso. Coinvolgere l’utente con una storia, lo renderà più partecipe. Soprattutto lo incuriosirà abbastanza da voler approfondire la conoscenza del vostro brand, cosa che gli risulterà estremamente facile, grazie ai pulsanti call to action. Sicuramente grazie allo storytelling il social marketing sarà decisamente più divertente, soprattutto se stimolerete gli utenti a commentare.
È inoltre impossibile copiare una storia senza “dare nell’occhio”. Una storia fatta bene viene ricordata e non serve cambiare un particolare per spacciarla per nuova. Prendete per esempio la pubblicità dei TUC . Servirebbe alla società di snack XXX cambiare il titolo della canzone da Possibilandia a “mirabolanza” o mettere un pony al posto di Brosson la Capra per risultare originale?
No, certo che no. Bisognerà spremersi un po’ di più le meningi, ma non serve cercare i segreti della narrazione tra le pagine della letteratura, basterà tenere a mente poche e fondamentali accortezze.
Storytelling: piccole accortezze da non dimenticare
Creare da zero una storia degna di essere chiamata tale può essere difficile, ma seguendo piccole accortezze, e con un po’ di esperienza, in breve tempo sarete dei Dumas dell’advertising.
Uniformarsi al target
Sembrerà scontato, ma la prima cosa da pensare è: a chi mi rivolgo? Fascia di età e luogo di appartenenza sono i primi due fattori per una prima scremata dell’ampissimo pubblico social. Per fortuna esistono strumenti creati apposta per rendere più facile il web analytics.
Personaggi
Non occorrono tanti personaggi, ne bastano tre, reali o immaginari che siano. Il protagonista, l’aiutante e l’antagonista. Il protagonista sarà il vostro consumatore e la sua spalla sarà il vostro brand. Il consumatore si immedesimerà nell’eroe che incappa in qualche ostacolo e proverà una normale simpatia verso ciò che l’ ha aiutato a superare l’ostacolo, ossia il brand. Ciò creerà un inconscio feeling tra voi e il vostro consumatore che lo spingerà a fidarsi di voi nei suoi acquisti. Attenzione! L’antagonista non deve essere un rivale, un concorrente, ma la personificazione dell’opposto dei vostri ideali.
Un esempio pratico: La Redbull. Il protagonista è il consumatore, l’aiutante è la Redbull e l’antagonista è la stanchezza, che il protagonista vince con l’aiuto della bevanda.
L’intreccio
Una volta individuato il target pensate a quale storia potrebbe piacere e iniziate con un intreccio che risponde alle seguenti domande:
- Dove e come inizia?
- Dove e come culmina?
- Dove e come finisce?
Una volta che avete queste tre risposte, si può procedere a “colmare” gli spazi tra le tre domande con particolari che faranno avanzare la narrazione alla domanda successiva.
Il marketing non è un semplice sbandierare a destra e a sinistra i prodotti, gridando a gran voce le loro qualità. Dietro a ogni brand, a ogni azienda, ci sono ideali, passioni, talenti e ambizioni che spesso si perdono in un messaggio pubblicitario troppo mirato alla vendita di un prodotto singolo. Lo storytelling non è un mero strumento di marketing, ma un richiamo ancestrale, un bisogno atavico e radicato di raccontare, sentire, sognare.